Per la minoranza di Montignoso, il sindaco Gianni Lorenzetti e presidente del consiglio comunale è talmente impegnato a fare campagna elettorale con incontri con la cittadinanza da non rispettare neppure i regolamenti comunali. Il 20 aprile scorso Paolo Lenzetti Movimento 5 stelle, Andrea Cella Lega, Settimo Del Freo, Angela Bertocchi e Massimiliano Bandini per Montignoso democratica hanno protocollato la richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto per discutere la chiusura della discarica di Cava Fornace, ma ad oggi nessuna risposta. In base all’articolo 31 del Regolamento del comune l’argomento deve essere discusso entro 20 giorni dalla richiesta ed essendo passato il tempo stabilito dal Regolamento probabilmente sarà il Prefetto Enrico Ricci, a cui è stata inviata copia della documentazione pochi giorni fa, ad accettare o rifiutare la richiesta dell’opposizione. «Non è certo la prima volta, ormai è diventato un modus operandi di questa amministrazione calpestare i valori della democrazia e del consiglio comunale» attacca il grillino Lenzetti appoggiato da Cella, presidente della commissione straordinaria di controllo della cava, per cui «se il sindaco non ci considera vuol dire che non ha interesse per i cittadini e per il suo territorio».La minoranza avrebbe voluto, e vorrebbe, una seduta di consiglio comunale aperta ai rappresentanti dei comuni di Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza, alle associazioni ambientaliste e al comitato dei cittadini contro la discarica oltre ad eventuali rappresentanti della Regione Toscana. Sebbene gli enti abbiano scelto la strada della chiusura del sito – da qui a qualche anno – Programma ambiente apuane spa continua a lavorare e smaltire rifiuti senza rispettare i parametri di legge secondo l’opposizione montignosina; «non è mai stata fatta la valutazione di impatto ambientale per capire quanto la discarica influisca sull’ecosistema, sulla popolazione e sull’ambiente – sostiene Lenzetti – e manca anche il parere sanitario».A sostegno di queste tesi, il consigliere Cella cita la relazione di sintesi di Arpat per il controllo Aia 2017 dell’impianto: «i rifiuti contenenti amianto risultano pari al 33,18% superiori al 30% autorizzato, manca la documentazione per ricostruire la corretta gestione di “imballaggi in materiali misti”, è confermata una probabile contaminazione della falda per i parametri di triclorometano, tetracloroetilene e idrocarburi». Arpat inoltre chiede un’unica autorizzazione regionale essendo la discarica in due comuni, Montignoso e Pietrasanta, che fanno capo a due provincie e altrettanta documentazione. Tutte problematiche da approfondire anche per «informare la cittadinanza che altrimenti si allarma tramite i social network» evidenzia Cella. «È evidente che il sindaco non dimostra responsabilità e prende sottotono una delle critità più grandi del territorio apuo-versiliese: la discarica di Cava Fornace va chiusa immediatamente» conclude Lenzetti.