Giovedì 8 febbraio nella sala consiliare del comune di Montignoso, si è tenuto un incontro tra i rappresentanti dei comuni della zona interessata dalla discarica di cava fornace, i membri di comitati e associazioni ambientaliste e la commissione di controllo, con l’assessore regionale all’ambiente e ARPAT. Andrea Cella, presidente della commissione di controllo e consigliere comunale Lega Nord, esprime la propria delusione per l’esito dell’incontro: “L’Assessore ci ha detto che ad oggi non esiste cronoprogramma di chiusura della discarica, gli uffici regionali non hanno ancora nemmeno ben chiaro se l’autorizzazione concessa dalle province di Massa Carrara e Lucca valga per la coltivazione della discarica fino a 43mt o fino a 98mt. Quindi ci è stato detto che probabilmente si andrà avanti fino al 2022, dato che l’indagine condotta dagli uffici non ha rilevato inadempienze sufficienti a sospendere l’Autorizzazione Integrata Ambientale. Un altro buco nell’acqua per il consiglio regionale della Toscana, ma soprattutto per la giunta regionale che ha avvallato e votato una mozione senza dargli poi piena attuazione. Se la chiusura della discarica in tempi più brevi possibili è prevedere di chiuderla (forse) nel 2022, i cittadini hanno tutte le ragioni di sentirsi presi in giro dal governatore Rossi e dal PD. Ancor più grave convocare una riunione senza avere risposte da dare, parandosi dietro al fatto che il personale degli uffici regionali per questi temi è composto da sole 3 persone e che quindi non ce la fanno a dare risposte in tempi più brevi: se davvero vi è carenza di personale, è proprio la politica che può e deve risolverla! Ricordo che sono anni che ARPAT segnala le inadempienze, segnalazioni raccolte e inviate in Regione anche dalla commissione consiliare di controllo, senza avere risposte.
Una piccola nota positiva c’e’ stata ed è rappresentata dal fatto che la Regione ha precluso a Programma Ambiente la possibilità di portare in discarica amianto o altre tipologie di rifiuti che non siano rocce e marmettola, fino a quanto la prescrizione del famoso 70/30 non sarà ristabilita: percui fino a quando la percentuale di rocce e marmettola non tornerà ad essere il 70% del totale dei rifiuti stoccati. Niente amianto, almeno per un pò: inattuabili quindi i progetti di conferimento dell’amianto paventati dal Sindaco per dimostrare che la discarica sarà al servizio dei cittadini, almeno finchè non sarà ristabilita la prescrizione 70/30.
Altra cosa molto grave è che Regione Toscana ignora totalmente che Programma Ambiente debba pagare un contributo volontario al comune di Montignoso, come indennizzo ambientale per la presenza della discarica. Contributo che ha un insoluto di quasi 300mila euro e che a questo punto mi vedrà impegnato ancor di più nell’esortare il Sindaco a ottenere quei soldi in tutti i modi: non ci sono scuse, se il comune non vedrà arrivare quella cifra nelle proprie casse, sarà l’ennesimo fallimento politico della giunta.”