La commissione consiliare di controllo “Cava Fornace” ha prodotto un documento, condiviso e firmato dai capigruppo della maggioranza e dell’opposizione montignosina, da inviare a Regione Toscana evidenziando alcune preoccupazioni sulla gestione del sito e sul comportamento ritenuto “poco trasparente” di Programma Ambiente Apuane, gestore della discarica. L’atto è stato presentato dal presidente della commissione Andrea Cella, Lega Nord, e dai commissari – Eleonora Petracci Sel, Marino Petracci PD, Pietro Andrea Gabrielli PRC, Settimo Del Freo Montignoso Democratica, Paolo Lenzetti Movimento 5 Stelle – nel corso di una conferenza stampa che, un po’a sorpresa, si è trasformata in uno “show” politico del grillino Lenzetti. Un attacco alla maggioranza, “all’immobilismo dell’amministrazione comunale negli ultimi anni che non ha portato ad alcun atto concreto né per incamerare le royalties né a condanne nei confronti del gestore sul mancato rispetto dell’Aia né ad una parola sull’interdittiva antimafia”. Lenzetti spara a zero: attacca la maggioranza di “essere ai limiti dei requisiti per fare politica, di scarsa collaborazione, di aver reso la ditta sempre più padrona del territorio, di non aver fatto nulla dal 2013 ad oggi contro i danni ambientali ed economici e non aver mai sollevato obiezioni nonostante la poca trasparenza di Programma Ambiente”. Accuse che non fanno certo piacere a Gabrielli e Petracci, ma che, pur difendendo il loro operato, lasciano correre preferendo riportare l’attenzione sul vero tema, importante, della conferenza, ovvero il documento prodotto dalla commissione e lo sforzo fatto dal presidente Cella negli ultimi mesi per mettere tutti d’accordo su un argomento molto sentito da tutti. La commissione di controllo ha chiesto un’audizione alla IV commissione consiliare regionale proprio per “esporre quanto appurato dall’ente e le preoccupazioni dei consiglieri di Montignoso”. Sono quattro i punti principali elencati nel documento unitario. Il mancato rispetto delle percentuali di materiali conferiti in discarica: le autorizzazioni prevedono il 70 per cento in volume di materiali inerti, ma si è passati dal 62, 3 per cento del 2013 al 42, 67 per cento del 2015; una relazione Arpat ha, inoltre, evidenziato il 56, 62 per cento di rifiuti contenenti amianto a fronte del 30 per cento prescritto. Fibre aerodisperse trovate nell’area di carico e scarico, seppur sotto i limiti di legge, che stando alla commissione denota “una gestione non ottimale dei rifiuti e pericoloso per chi ci lavora”. Discrepanza tra autorizzazione e conferimenti: Arpat indica le quantità in peso, mentre le autorizzazioni definiscono i limiti in volumi rendendo difficile capire quanti rifiuti arrivano a Cava Fornace. Infine, il documento evidenzia come i monitoraggi delle acque sotterranee e dei piezometri pz10 e pz5 abbiano rilevato lo sforamento del paramento triclorometano. “La discarica è sempre meno al servizio dei rifiuti provenienti dalle province di Massa -Carrara e Lucca”, enuncia il documento della commissione che chiede a Regione Toscana “il potenziamento dei controlli, l’obbligo di Programma Ambiente Apuane di inviare le analisi ad Arpat e Regione, il posizionamento di una centralina di monitoraggio, una nuova Valutazione di Impatto Ambientale”. Ma c’è di più: la commissione “Cava Fornace” vuole chiarezza dal gestore della discarica il danno economico, non essendo in pari con il versamento delle royalties al comune di Montignoso, e per aver chiesto, lo scorso settembre, alla Regione una variante non sostanziale ad alcune autorizzazioni della provincia di Massa-Carrara, della provincia di Lucca e di Regione Toscana, “cioè per conferire ulteriori materiali nel sito, senza informare né il comune di Montignoso né la commissione”, specifica Cella. “Un comportamento scorretto”, concordano i commissari il cui scopo finale resta, comunque, la chiusura del sito. “Il documento è migliorabile, ma buono; però è solo un punto di partenza”, commenta Del Freo. Marino Petracci aggiunge: “siamo soddisfatti di come hanno lavorato la commissione e il suo presidente, continuiamo su questa strada”. Gabrielli ha anticipato: “martedì in consiglio comunale voteremo il bilancio e, come Comune, destineremo fondi ad ulteriori controlli, magari anche affidandoli ad un ente esterno ad Arpat, per maggiore sicurezza” .