A Montignoso il dissenso verso le politiche dell’attuale giunta Lorenzetti è ampio e trasversale: va dalle forze di centrodestra al movimento 5 stelle, arrivando anche a numerose persone di fede storicamente di centro sinistra, ma che non si ritrovano nella gestione locale della cosa pubblica. Il consigliere comunale Andrea Cella esprime una propria considerazione in merito alle trattative politiche in corso a Montignoso: “Le persone chiedono a gran voce maggior trasparenza nelle procedure decisionali proprie dell’Amministrazione Comunale, maggiori risposte in merito a criticità come la presenza di una discarica sul territorio, più partecipazione nelle scelte della Giunta. Tali richieste” – prosegue Cella – “sono cadute nel vuoto per ben 5 anni e ora vi è la possibilità di scegliere nuovamente un Sindaco che guidi Montignoso fino al 2026: è possibile unire tutte le forze che credono in un cambiamento? La risposta è senz’altro sì, con una figura di candidato a Sindaco che possa garantire trasparenza, equilibro e partecipazione nelle scelte. Ancor meglio se, per marcare il distacco con il passato ed equidistanza fra le forze politiche locali, il candidato sia un reale rappresentante di civismo, che possa quindi essere votato senza preconcetti di appartenenza a uno o all’altro schieramento. Per tutti questi motivi è senz’altro molto difficile individuare la persona giusta, ma da diverso tempo l’attuale minoranza consiliare montignosina sta lavorando per trovarla. Purtroppo però il tempo non è infinito ed è giunta l’ora di scegliere: la sintesi sarà trovata solo e soltanto se ogni persona che creda nel cambiamento sia capace di mettere da parte l’orgoglio ed accettare di far parte di questo ambizioso progetto senza veti aprioristici. Lorenzetti e la sua giunta hanno operato male, non sapendo fornire risposte sulla discarica di cava fornace, su una vera e propria riqualifica del porticciolo, sulla riqualifica di diversi immobili comunali che versano in uno stato di degrado, a partire da Villa Schiff per finire all’ex scuola di Renella. Discutibili anche diverse scelte urbanistiche, come l’assenza di una sufficiente viabilità di collegamento nella zona dell’ex cittadella dello sport o le problematiche relative ai comparti mai completati o ancora il dimensionamento urbanistico mal tarato e in alcuni casi insufficiente per le esigenze del territorio. In stato di abbandono il territorio montano. Tutto ciò ha aumentato la divisione all’interno dello stesso Partito Democratico, che non ha sanato la spaccatura consumata durante le elezioni comunali del 2016 che videro la nascita della corrente di Montignoso Democratica, contrapposta allo stesso PD: addirittura in questi 5 anni l’intera minoranza consiliare ha trovato numerosi punti di sintonia rispetto le scelte strategiche, che possono senz’altro far parte di un programma elettorale comune. Lorenzetti per avere una chance di vincere nuovamente le elezioni deve sperare in un’alternativa frastagliata, divisa: per questo, data l’assenza della possibilità di un ballottaggio, è necessario unire le forze dietro una figura di candidato Sindaco alternativo e credibile, capace di far sintesi con tutte le componenti che credono nel cambiamento. Una ricetta che si è già rivelata vincente in altri comuni di modeste dimensioni anche vicini a noi: per questo non ho alcuna remora ad appoggiare una soluzione civica, anche se proposta da altre forze politiche. Credo che il centrodestra sia pronto alla sfida e fra le sue possibilità ha da sempre anche quella di correre da solo con la forza dei propri simboli di partito: certamente lo farà, se la sintesi tanto auspicata non dovesse concretizzarsi in questi giorni. Lancio quindi un appello a tutti coloro che credono in un cambiamento, affinché mettano in un cassetto i personalismi e continuino a lavorare al programma elettorale di un candidato unitario, civico e che garantisca un taglio netto col passato.”