Stefano Paolicchi nasce a Massa il 2 maggio 1963 da Claudio e Vincenzina, cresce in famiglia con il fratello Massimo e la sorella Nicoletta, dopo la scuola media continua gli studi prima all’I.P.S.I.A. e poi all’I.T.I..
Il 30 giugno 1982 parte militare di leva, paracadutista prima allo SMIPAR, poi il 2 settembre 1982 viene assegnato al 2° BTG paracadutisti Tarquinia presso la caserma Vannucci di Livorno. L’1 novembre 1982 è nominato Caporale ed il 31 dicembre è promosso Caporal Maggiore. L’8 febbraio 1983 fa parte del contingente italiano in Libano ITALCON. Rientra in Italia il 25 maggio 1983 e gli viene conferita la croce commemorativa per la missione di pace della Forza Multinazionale per il Libano. Il 14 giugno 1983 è posto in congedo per fine periodo di leva.
Riprende il lavoro interrotto per assolvere gli obblighi di leva, ma la passione per la vita militare lo attrae: partecipa al concorso per l’ammissione alla Scuola Allievi Sottufficiali e il 6 settembre 1984 viene ammesso con la ferma di tre anni al 57° corso presso la scuola di Viterbo: sceglie, concorre e viene selezionato per la specializzazione di “guastatore paracadutista”. Il 13 maggio 1985 termina il corso Allievi Sottufficiali e viene assegnato al 9° battaglione d’assalto paracadutisti “Col Moschin” a Livorno, nella caserma dove aveva assolto agli obblighi di leva.
Il 6 settembre 1985 è promosso al grado di Sergente e il 13 gennaio 1986 è nominato “specializzato guastatore paracadutista” superando il primo gradino di un lungo e faticoso percorso di addestramento avanzato e di perfezionamento che comprenderà i vari corsi di mobilità ambientale. L’ambiente montano gli è particolarmente congeniale. Consegue la qualifica di Istruttore Militare di alpinismo e di combattimento in montagna presso la Scuola Militare Alpina di Aosta nel 1989 e nel 1991 è Istruttore Militare di sci.
Segue i corsi di mobilità ambientale subacquea presso il Comando Incursori della Marina Militare a La Spezia nel 1992, conseguendo l’abilitazione all’impiego operativo delle apparecchiature subacquee ARO-ARA. Si distingue nei lanci ad apertura comandata, ottiene la qualifica di Direttore di Lancio da alta quota con l’impiego di apparecchiature ad ossigeno.
La sua raffinata professionalità, la sua polivalenza e le sue doti naturali di modestia e umanità hanno saputo suscitare sentimenti di ammirazione e rispetto nei superiori, nei colleghi e tra gli appartenenti ai reparti delle Forze Speciali di Paesi alleati.
Nel 1991 partecipa all’Operazione Airone, svolta dalle Forze Armate Italiane nell’ambito delle iniziative multinazionali per l’assistenza alle popolazioni curde nella Turchia meridionale e nell’Iraq settentrionale: per questa missione gli viene conferita la Croce commemorativa per la pace.
Nel marzo 1993 è comandato in servizio in Somalia, per una missione di pace a seguito della risoluzione n. 794 approvata dall’O.N.U. che indica come priorità il disarmo delle fazioni in guerra tra loro, nel tentativo di aiutare quelle disgraziate e martoriate popolazioni falcidiate da una feroce guerra tribale.
Il 2 luglio 1993 in località Check Point Pasta alcuni miliziani somali sferrano un attacco a tradimento con fuoco incrociato contro i nostri ragazzi. Il Sergente Maggiore Stefano Paolicchi per la sua esperienza, addestramento e grado era la “chioccia” di quei giovani e non viene meno ai suoi compiti: rispondendo in un attimo a tutti i perchè della vita e della morte, si lancia nella lotta per salvare i suoi ragazzi sacrificando la sua giovane vita. Quel giorno l’Italia ebbe 3 caduti e 23 feriti.
Queste parole sono tratte da un volantino che mi è stato dato dagli organizzatori delle commemorazioni all’onore di Stefano Paolicchi, che si tengono ogni anno nell’omonima piazza a Marina di Massa. A decenni di distanza, il ricordo della persona e dei gesti di questo nostro eroe non sono solo scolpiti nel marmo presente nella piazza che ha il suo nome, ma rimangono impressi in tantissime persone presenti nelle ricorrenze di ogni luglio.