Mano agli scalpelli nella appena rinnovata piazza Felice Palma nel centro storico di Massa: sei opere di giovani artisti italiani e stranieri, studenti dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, già abbozzate ed esposte davanti alla sede liceo artistico cittadino, verranno completate durante il terzo Simposio di scultura a cura dell’Accademia, che si concluderà domenica sera.Cittadini e turisti potranno ammirare per una settimana i sei scultori, Francesco Carapelli, Greta Fila, Abdul Kadir Hocaoglu, Niclas Papke, Doloreta Plloci e Marzia Zanon, completare le loro opere in marmo bianco (donato da Emanuele Venturini, della Venturini Marmi) ispirate ai festeggiamenti per i 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri e pensate per abbellire il tratto apuano della via Francigena, sotto la direzione artistica dei due docenti dell’Accademia: Pier Giorgio Balocchi e Urlich Mueller. All’inaugurazione del Simposio erano presenti il vicesindaco di Massa Andrea Cella e la vicesindaca di Montignoso Eleonora Petracci, entrambi orgogliosi e soddisfatti delle opere che verranno collocate sulla via Francigena, che nel 2021 compie 20 anni. Le sei sculture che verranno scolpite in piazza Palma sono di grande impatto visivo: «Lanterna” di Greta Fila vuole rappresentare il percorso spirituale di Dante, ma anche del semplice eremita, che attraversa la strada della sua vita, in un momento di pausa per guardare i passi percorsi e illuminare quelli futuri; Abdul KadirHocaoglu ha raffigurato Farinata degli Uberti che esce dalla sua tomba; Francesco Carapelli l’albero che porta al Paradiso, con una salita ad ostacoli ed elementi cubici; c’è anche il volto di un viandante che guarda indietro, quello scolpito da Maria Zanon, “un rivedersi, una riflessione sulle cose fatte in passato, con la speranza del futuro” ha detto la studentessa; Doloreta Plloci ha scolpito il suo “Ulisse”, ispirandosi al canto XXVI della Divina Commedia, dove il sommo poeta pone il re di Itaca, personificazione dell’ingegno, tra i consiglieri fraudolenti che non agirono con le armi, ma con l’acutezza spregiudicata dell’ingegno. Infine Niclas Papke riproduce sul marmo il suo personale “Inferno”, scultura astratta nata da una “visione” notturna di un fascio di luce che colpì un buco nel muro.«Il dipartimento di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Carrara crede molto nei simposi – conclude il professor Balocchi – Sono un momento indispensabile per la formazione degli studenti, momenti fatti di grande tecnica, amicizia tra scultori e vicinanza con il pubblico. Ne abbiamo fatti di simposi in tutto il mondo e continueremo a farne perché sono una esperienza fortissima, sopratutto emozionale»

La locandina del Simposio