Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia sosterranno, per la prima volta nella storia del Comune apuano, una donna, avvocata, madre, 58 anni e una vita trascorsa a Montignoso, nonostante i natali fiorentini, dopo quel primo bagno al Cinquale in vacanza quando aveva pochi anni. La presentazione del candidato a sindaco per il centrodestra si è svolta ieri mattina nella sede del Comune a villa Schiff. A fare da “padrone di casa” Andrea Cella, consigliere dell’opposizione a Montignoso e vice sindaco in quota Lega a Massa: «Per troppi anni ho visto Montignoso amministrata da persone che non avevano a cuore i cittadini; ho visto una città abbandonata, priorità accantonate, problematiche sempre vive, inadeguatezza e attenzione solo per alcuni temi e per alcune fasce sociali. Noi abbiamo fatto una scelta di cambiamento, con una donna che sarà simbolo di rinnovamento e di competenza». «Ringraziamo Cella – dicono il segretario provinciale della Lega Nicola Pieruccini e quello di Forza Italia Ernesto Antoni, «l’unico a fare opposizione da solo, senza mai fare sconti». Poi è la volta della candidata Manuela Aiazzi: «Mio padre venne a Montignoso negli anni Cinquanta, quando ancora non ero nata, per costruire con la sua impresa edile la strada che sale al Cerreto. Iniziarono amicizie e relazioni che oggi mi portano qui, a candidarmi a sindaco della mia città adottiva. Il mio primo bagno in mare lo feci al Cinquale; ho sposato un massese e a Montignoso, in via Roma, ho aperto il mio primo studio da avvocato. Mia figlia è nata qui e io ho visto la città peggiorare di anno in anno. Sogno di ricostruire la Montignoso di un tempo, splendida, ricca, culturalmente stimolante. Partirò dal Pasquilio, un tempo zona turistica, oggi priva di un ristorante, di un albergo, e dove vedo solo case chiuse e negozi serrati; poi il borgo di Piazza che va recuperato come bene storico e Capanne che deve tornare il fulcro della nostra economia. Poi il turismo, che vuol dire cultura, ambiente e lavoro. Il mio sogno: la chiusura di cava Fornace e una zona di costa che non abbia nulla da invidiare a Forte dei Marmi. Infine, trasparenza e onestà verso i cittadini, perché la politica per me è un servizio».
La coalizione di centrodestra è segnata ma non è definitiva. «La porta rimarrà aperta fino a che sarà possibile, per chiunque non si riconosca negli uomini e nei partiti che fino ad oggi hanno amministrato Montignoso», dice Andrea Cella rappresentante della Lega. Ma non sfugge la scelta del candidato a sindaco di Manuela Aiazzi presentata con le insegne di partito ben in evidenza, segni la fine di quel progetto – o forse soltanto era un auspicio – per costruire un fronte che comprendesse l’intera opposizione montignosina, il centrodestra ma anche il Movimento 5 Stelle e Montignoso Democratica. In tanti hanno lavorato per provare a costruire questa coalizione, che avrebbe comportato un’apertura verso il “civismo”, un passo indietro (o di lato) dei partiti, e la scelta di un candidato “civico” meno schierato. «Ma il centro sinistra si presenta ancora una volta spaccato – commentano i segretari di Lega, Fdi e Fi – il che per noi non potrà essere che un vantaggio».