La novità è che con un ponte radio, probabilmente di un nuovo gestore di telefonia mobile, da installare al rifugio di Pian della Fioba, il Comune di Massa riuscirà a dare una copertura di telefonia mobile alla zona montana che, nel 2019, ancora ne era totalmente sprovvista. Vale a dire Resceto, Redicesi, Casania, Gronda, Renara. È una delle azioni che rientra nel Piano territoriale per l’installazione di stazioni radio base e per la telefonia mobile aggiornato dal consiglio comunale di martedì. Un aggiornamento delle infrastrutture e degli impianti radioelettrici necessario anche per salvaguardare l’ambiente e la salute degli utenti. L’assessore all’Innovazione tecnologica, Andrea Cella, infatti, ha spiegato che «è importante una copertura capillare perché quando il cellulare non trova la linea aumenta la potenza utilizzando maggiori campi elettromagnetici». L’aggiornamento del Piano è stato condiviso con i gestori di telefonia mobile e la relativa commissione consiliare e va a regolamentare l’adeguamento di infrastrutture esistenti o eventuali nuove installazioni. Il Comune di Massa, in base alle normative, sulla base delle richieste delle compagnie ha concesso cinque nuove aree rispetto al precedente atto: la ex scuola di via Fortini, Pian della Fioba, in via Oliveti, al campo baseball di via del Casone ed una in Partaccia. «Con la struttura al rifugio, probabilmente entro fine anno, non avremo più zone tagliate fuori dalla telefonia mobile – afferma Cella – è un punto strategico perché c’è la vista mare, e quindi, raggiungibile con onde radio, e insiste un traliccio Rai con cui Iliad chiuderà una convenzione per l’utilizzo a livello nazionale». «Gli operatori ogni anno entro il 31 ottobre devono presentare i piani di sviluppo ed indicare le aree di ricerche e il comune procede con le indicazioni per le installazioni» ha spiegato il tecnico di Polab, azienda che da anni segue lo sviluppo della telefonia mobile sul territorio. Ai già noti Tim, Vodafone, Linkem e Wind si aggiunge il nuovo operatore Iliad che, essendo nato dalla fusione tra Wind e Tre, andrà in parte ad acquisire infrastrutture già esistenti. I gestori hanno richiesto complessivamente 48 aree di ricerca, ma non è detto che quelle aree siano poi tutte utilizzate. L’obiettivo del Piano è garantire le coperture dei servizi e, allo stesso tempo, assicurare le condizioni di massima cautela per le esposizioni della popolazione ai campi elettromagnetici. «L’aggiornamento – ha aggiunto l’assessore Cella – è stato studiato calcolando il maggiore impatto possibile delle infrastrutture il cui limite è di 6 volts per metro, ma avendo appurato che i parametri sono sempre stati ben al di sotto». Per verificare che i gestori non sforino, sono previste due centraline di monitoraggio, mentre prima erano cinque, riduzione che ha portato i consiglieri Paolo Menchini, M5S, e Agostino Incoronato, Upc, a presentare una mozione, bocciata dalla maggioranza.