Il presidente della Commissione di Controllo Cava Fornace Andrea Cella puntualizza la situazione sulla discarica e sugli adempimenti in capo alla Regione Toscana: “L’Assessore regionale Fratoni ha dichiarato che i singoli impianti non solo devono rispettare le norme, ma operare in maniera sostenibile per convivere con la realtà che li circonda, fatta di cittadini e di ambiente. Concordo con tali parole, che però cozzano con quanto fatto fin’ora dall’istituzione regionale: non è stato ancora studiato nè discusso il fantomatico percorso comune verso la chiusura del sito, una chiusura ratificata anche dal consiglio regionale ormai 1 anno e 3 mesi fa. Non esiste un progetto per la chiusura e non esiste uno studio di eventuali costi di dismissione dell’impianto, di eventuali indennizzi da riconoscere al gestore Programma Ambiente Apuane s.p.a., nè del costo di una bonifica dell’area. Ricordo per l’ennesima volta all’Assessore che, sebbene nell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata dalle province di Massa Carrara e Lucca non sia stato specificato se la verifica del rispetto della percentuale 70/30 sia da verificare annualmente, ARPAT ha fornito interpretazione chiara recepita poi dal decreto dirigenziale di Regione Toscana n. 629 del 23 gennaio 2018. L’anno 2018 si è concluso con il permanere dello sforamento della percentuale 70/30, mentre nel decreto n. 629 si prescriveva di dare immediata attuazione ad un piano di conferimento che garantisse entro l’anno il rispetto dei quantitativi dei rifiuti conferiti nelle percentuali autorizzate. Quindi i gestori sforano la percentuale di 30% di rifiuto di cemento-amianto in discarica e questo dato potrebbe essere utilizzato per procedere a una chiusura e bonifica del sito senza dover riconoscere alcun indennizzo per l’interruzione dell’autorizzazione. Sempre nel decreto n. 629 è scritto che la registrata presenza di triclorometano in alcuni piezometri (il pz10 a monte della discarica in quantità 0,44μg/l e il pz5 a valle di 0,18 μg/l, con limite di riferimento di 0,15 μg/l) non consentono allo stato attuale di attribuire la contaminazione alla discarica ma evidenziano comunque la presenza di un’anomalia da indagare: ad oggi non ci è dato sapere se e quali indagini intensificate siano state compiute dalla Regione. Ricordo che nel succitato decreto si rilevavano serie anomalie sulle documentazioni presentate dai gestori in merito ai consumi idrici e alle garanzie fidejussorie e per tali motivi venivano richieste loro integrazioni entro il 7 febbraio 2018, ma non sappiamo se tali documenti siano stati poi verificati dagli uffici regionali e quale esito abbiano prodotto gli eventuali controlli.La commissione di controllo comunale sta continuando a lavorare puntualmente con i mezzi che ha a disposizione e la minoranza consiliare ha chiesto ed ottenuto un nuovo consiglio comunale sul tema, che si effettuerà il 15 marzo alle ore 18:00. L’obiettivo è quello di approvare una richiesta di riesame delle autorizzazioni concesse dalle province, alla luce dei fatti e delle competenze assorbite ormai da anni da Regione Toscana in tema ambientale. Su questi dati e su questi temi chiedo che l’Assessore Fratoni fornisca risposte chiare e si confronti non solo con i comunicati stampa ma con azioni reali.”